Testimoni di ciò che è accaduto, dell’orrore per il quale le nostre coscienze dovranno riflettere sempre, per non dimenticare.
Il Giorno della Memoria, che si celebra il 27 gennaio, commemora le vittime dell’Olocausto ma è importante anche ricordare gli infermieri e il ruolo che hanno rivestito in quel momento storico atroce, molti dei quali perseguitati, deportati e uccisi perché appartenenti a categorie considerate “indesiderabili” dal regime nazista.
Durante il nazismo, la medicina e l’assistenza sanitaria furono spesso strumentalizzate per scopi disumani, come gli esperimenti medici sui prigionieri o l’eutanasia forzata. Ricordare questi eventi aiuta a riflettere sull’importanza dell’etica professionale e sul dovere di proteggere la dignità e i diritti di ogni paziente.
Alcuni infermieri, a rischio della propria vita, offrirono assistenza segreta ai prigionieri nei campi di concentramento, fornendo cure mediche e conforto in condizioni estreme.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale gli infermieri hanno avuto un ruolo determinante nella ricostruzione dei sistemi sanitari, nell’assistenza ai sopravvissuti e nella promozione della salute come diritto universale.